CARCERI: SDR A SIT-IN PER AMNISTIA DAVANTI A BUONCAMMINO CON RADICALI
“Le condizioni in cui le detenute e i detenuti stanno scontando la pena dentro Buoncammino, carcere simbolo in Sardegna del sovraffollamento penitenziario con oltre 200 persone private della libertà oltre la capienza regolamentare, ma anche la situazione degli Agenti di Polizia Penitenziaria e di tutti gli operatori del sistema carcerario non sono più accettabili. Esigono un gesto coraggioso da parte del Parlamento. L’amnistia è oggi l’unica soluzione praticabile”. Lo ha sottolineato Maria Grazia Caligaris, presidente di “Socialismo Diritti Riforme”, che con alcuni soci e simpatizzanti, si è intrattenuta stamattina con i familiari dei detenuti nel sit-in promosso dai Radicali Italiani.
“I cittadini e le istituzioni devono prendere atto – ha aggiunto Caligaris condividendo l’iniziativa con Carlo Loi del Comitato Nazionale dei Radicali – della drammaticità della situazione e dell’urgenza di un intervento per sanare una condizione di illegalità. Non può più essere negato quanto avviene dentro gli Istituti. Realtà come quella di Buoncammino, con un sovraffollamento senza precedenti non possono garantire sicurezza e vivibilità. La stessa finalità della detenzione è negata”.
“Partecipare attivamente a questa iniziativa, che stiamo attuando con uno sciopero a staffetta, significa – ha evidenziato la presidente di SDR – manifestare con un concreto atto, la vicinanza e solidarietà verso coloro i quali sono costretti a vivere la pena detentiva come una tortura. Non possiamo dimenticare che dentro le strutture penitenziarie circa un quarto dei 2000 detenuti della Sardegna sono in attesa di giudizio e di questi oltre la metà non ha neppure affrontato il primo processo”.
Lo sciopero della fame, iniziato ieri e che si protrarrà fino a sabato 21, sta coinvolgendo un consistente numero di detenuti al punto che la struttura penitenziaria cagliaritana è stata costretta a destinare circa 180 chilogrammi di pane alle mense della Caritas.
Cagliari, 20 luglio 2012
Scrivi il tuo commento all'articolo