CARCERI: RIPRISTINARE FONDI PER ESECUZIONE PENALE ESTERNA
“Azzerare i fondi per l’esecuzione penale esterna significa aggiungere una condanna a chi sta scontando con serietà gli errori commessi. Non solo. Vuol dire distruggere la cooperazione sociale e i valori della solidarietà generando nuova disoccupazione”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento alla denuncia fatta da diverse cooperative tra cui quella di “San Lorenzo” che opera a Villamassargia.
“Anche in periodi di ristrettezze economiche – sottolinea Caligaris – alcuni settori ad alto impatto sociale non possono subire tagli indiscriminati. Nel caso specifico dell’esecuzione penale esterna è in gioco il reinserimento nella società di cittadini che ne sono rimasti esclusi per avere commesso degli errori. Senza questi strumenti, che sono utili alla comunità perché creano la prevenzione e rafforzano la sicurezza, cresce il pericolo di recidiva”.
“L’esecuzione penale esterna, così come le comunità di recupero e il sistema delle case famiglia sono indispensabili strutture che riducono il disagio attraverso la riabilitazione di soggetti in difficoltà e creano lavoro per giovani professionisti (assistenti sociali, psicologi, educatori) che – conclude la presidente di SDR – hanno investito il loro futuro non solo sul guadagno ma anche sul sogno di una società più equa. C’è infine da non dimenticare che risponde al principio costituzionale, alla legge sull’ordinamento penitenziario e alla legge Smuraglia. C’è una sola strada da percorrere: intervenga il Presidente della Regione, lo faccia con decisione nelle sedi opportune. Siamo certi che qualcosa potrà cambiare”.
Cagliari, 26 aprile 2012
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