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CARCERI: IN OPG DETENUTO DOPO INCENDIO CELLA BUONCAMMINO

4 maggio 2012 Nessun Commento

            Nelle scorse settimane un cittadino privato della libertà, extracomunitario, aveva incendiato una cella del Centro Diagnostico Terapeutico della struttura di Buoncammino. Un gesto grave che aveva provocato l’evacuazione degli altri pazienti. Era esasperato perché chiedeva di poter continuare ad assumere la terapia che uno psichiatra gli aveva prescritto facendolo stare bene e che invece secondo un altro specialista non era adeguata. R. C. avrebbe lasciato il carcere il prossimo 7 luglio avendo terminato di scontare la pena. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria con un provvedimento d’urgenza lo ha trasferito nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino. Nonostante l’ormai imminente annunciata chiusura, gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari insomma vanno a gonfie vele. Lo denuncia in una nota Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” richiamando l’attenzione sulla necessità che “i detenuti affetti da disturbi psichici siano considerati innanzitutto pazienti e accuditi con particolare sensibilità”.

            “Quello dello psichiatra – sottolinea Caligaris – è un compito molto difficile e complesso in quanto deve lenire il dolore mentale senza poter vedere l’organo interessato dalla terapia. La situazione è ancora più complicata in un ambiente carcerario dove l’individuo ha perso la libertà e non è sempre in grado di contenere le proprie reazioni emotive. Il caso del cittadino extracomunitario deve far riflettere tutti gli operatori del sistema e chiamarli a una condivisione di una situazione altrimenti non gestibile”.

            “Non si può in questi casi – conclude la presidente di SDR – tralasciare di considerare il dramma umano di un uomo extracomunitario, lontano dalla famiglia che, in procinto di riacquistare la libertà, pur con un disturbo mentale curabile, è invece stato internato in un OPG con il rischio di non poter più ottenere quello che aveva acquisito come diritto avendo pagato il suo debito con la giustizia”.

 Cagliari, 3 maggio 2012

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