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NUOVO CARCERE CAGLIARI: URGENTE INTERVENTO DEL GOVERNO. UNA STRUTTURA NATA MALE. RICONOSCERE DIRITTI LAVORATORI.

3 aprile 2012 Nessun Commento

            “La condizione in cui sono ridotti gli operai di Opere Pubbliche, costretti a manifestare per ridare dignità al lavoro, e il continuo rinvio dell’inaugurazione del nuovo carcere di Cagliari devono interessare direttamente il Governo”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, ribadendo con la solidarietà alle maestranze il “vergognoso atteggiamento dell’impresa che ha ottenuto i lavori senza bando e il gravissimo ritardo accumulato su una struttura che doveva essere consegnata un anno fa”.

            “Costringere gli operai a continui scioperi per ottenere ciò che è loro dovuto – sottolinea la presidente di SdR – è un atto di arroganza che umilia i diritti dei cittadini. Si evidenzia, ancora una volta, che assegnare l’esecuzione di lavori attraverso la secretazione degli atti non offre alcuna garanzia né a chi commissione l’opera né a chi materialmente la esegue. Si crea un circuito vizioso dal quale è difficile uscire senza l’intervento di un’autorità”.

            “Tutto ciò peraltro conferma la pessima gestione dei fondi per la realizzazione di un’opera che è nata male e sta crescendo anche peggio. E’ stata infatti progettata in un’area malsana, prossima a un impianto eolico e a un’azienda per la lavorazione delle carni fuori norma, distante dagli ospedali e priva di strade di collegamento. Non solo, i terreni sono stati espropriati, l’importo inserito nel capitolato d’appalto e attualmente è ancora in atto un contenzioso tra Opere Pubbliche e i proprietari. La realizzazione della struttura è stata inoltre pesantemente condizionata da modifiche sopraggiunte. Non si è neppure ancora provveduto a concordare con le amministrazioni locali il piano dei servizi in modo da garantire gli accessi con i mezzi pubblici. E’ infine un mistero con quali e quanti agenti di Polizia Penitenziaria s’intenda garantire la sicurezza. Insomma Uta – conclude Caligaris – rischia di divenire un’incompiuta utile per le inchieste giornalistiche sugli sprechi e Buoncammino ad essere il carcere sardo con il maggior numero di detenuti e un numero di Agenti inadeguato”.

Cagliari, 2 aprile 2012

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