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CARCERI: URGE TRASFERIRE PER GRAVI MOTIVI SALUTE DETENUTO BAD’E CARROS. PERIZIA CONFERMA GRAVITA’ QUADRO CLINICO. RISCHIA PARALISI BRACCIO SINISTRO. LA MADRE: “CHIEDO UMANITA’ NON LIBERTA’”.

1 marzo 2012 Nessun Commento

“E’ urgente il trasferimento dal carcere di Nuoro di Biagio Campailla, 42 anni. Lo conferma la recente diagnosi del neurochirurgo dell’Ospedale San Francesco dott. Carlo Piu che ha suggerito un esame più approfondito nel Centro di Neurochirurgia di Rovigo per un possibile intervento chirurgico”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che ha accolto l’ennesimo appello della madre del detenuto Iolanda Di Salvo, preoccupata per l’aggravarsi delle condizioni del figlio.

“Lo specialista, dirigente medico dell’Unità Operativa di Neurochirurgia del San Francesco, evidenzia – osserva Caligaris – la presenza di un’ipostenia dell’arto superiore sinistro. In sostanza l’uomo rischia, oltre che dolori insopportabili, una paralisi del braccio corrispondente. Insomma ancora una volta i certificati medici non lasciano spazio a soluzioni alternative. In Sardegna infatti come sottolinea il dott. Piu non si esegue tale intervento”.

“Le condizioni di salute del detenuto, peraltro diabetico, insulino dipendente, si sono quindi  progressivamente aggravate – sostiene la presidente di SDR – negli ultimi mesi divenendo sempre più pericolose per il mantenimento della funzionalità del braccio sinistro. Sulle condizioni di salute si era espresso nei mesi precedenti anche Georges Mansour, che ha redatto uno specifico certificato dopo i risultati di una risonanza magnetica della colonna cervicale, con cui sottolineava “un rischio di paresi e di parestesia per la presenza di un’ernia discale”.

Le vicissitudini sanitarie di Biagio Campailla sono iniziate nel mese di agosto del 2011. Allora la madre rivoltasi all’associazione SDR aveva espresso vive preoccupazioni per la salute del figlio trasferito inopinatamente a Nuoro. La donna, anziana, ma soprattutto in precarie condizioni di salute, abita in Belgio. Ha quindi ripetutamente chiesto che venga accettata la domanda di trasferimento del figlio per poter effettuare i colloqui in un Istituto più facilmente raggiungibile nel territorio nazionale essendo la sede di Nuoro eccezionalmente distante. Della vicenda si è interessato il Consolato italiano in Belgio che ha preso contatti con le autorità per verificare le reali condizioni di salute del detenuto sollecitando anche il suo trasferimento in una struttura detentiva belga.

            “Per mio figlio non chiedo la libertà – sostiene l’anziana madre – ma un trattamento umano e le indispensabili cure”

Cagliari, 1 marzo 2012

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