CARCERI: NASCE A BUONCAMMINO 7/MO LIBRO ANNINO MELE
Sta nascendo nella Casa Circondariale di Cagliari il settimo libro dell’ergastolano di mamoiada Annino Mele, rimasto fuori dall’isola 23 anni e trasferito a Buoncammino per poter effettuare regolari colloqui con i familiari e realizzare la nuova pubblicazione. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che ha effettuato, con il segretario Gianni Massa, alcuni colloqui con lo scrittore detenuto da 25 anni, 23 dei quali trascorsi in diversi penitenziari della penisola.
“Sebbene appena abbozzato, il lavoro di Mele – sottolinea la presidente di SDR – lascia intravedere una trama originale che accanto alle diverse e laboriose fasi della preparazione della materia prima e delle successive tappe per la realizzazione delle classiche ceste e dei canestri d’asfodelo, delinea attraverso i ricordi della zia Barbara Meloni, 85 anni, la lingua, le tradizioni, i valori di diversi paesi della Barbagia, a cavallo tra due secoli. Particolarmente significative le prime pagine che nel dipingere con parole schiette l’ambiente, propongono la storia di una identità utilizzando anche la lingua madre”.
“La nostra – ricorda la zia Barbara nel lavoro di Mele – era una famiglia modesta. Mamma casalinga e babbo agricoltore. Lui era stato insignito della Medaglia al Valore, ma derubato della vista all’occhio destro perso al fronte, nel Monte Sief, nell’agosto 1916. Sono nata a Olzai il 27 ottobre 1927. Da mamma ho imparato a lavorare s’iscraria. Un arbusto tipicamente primaverile, particolarmente elegante, che raccolto quando lo stelo è giovane e il fiore è in boccio regala gioielli di artigianato artistico a chi lo sa trattare”.
“L’impegno letterario di Annino Mele – evidenzia Caligaris – conferma quindi la sua presenza a Cagliari non solo come un gesto umanitario nei confronti di una persona che sta scontando, da quasi cinque lustri il suo debito con la giustizia, non avendo mai usufruito prima di periodi di avvicinamento colloqui. Acquista un significato sociale e rieducativo in quanto s’inserisce nel percorso personale di crescita e nella volontà di recuperare e valorizzare la cultura della comunità d’origine che peraltro – conclude Caligaris – ha sempre mantenuto viva con lavori di artigianato realizzati durante la detenzione.
Autore di sei libri, Annino Mele, oltre a dedicarsi alla ricerca sui cestini di asfodelo, è coinvolto in un vero e proprio progetto didattico con due classi terminali del Liceo Scientifico e Classico “Marie Curie” – Meda (MB), con periodiche lettere individuali e/o collettive che rispondono a quesiti posti dagli studenti.
Cagliari, 6 febbraio 2012
Scrivi il tuo commento all'articolo