BIMBO 15 MESI IN CELLA A SASSARI: SDR, NUOVA SCONFITTA ISTITUZIONI
“Per quanto possano esservi esigenze cautelari gravi una madre con un bimbo di 15 mesi non può stare in carcere. La sua presenza a San Sebastiano è una nuova pesante sconfitta delle istituzioni che devono farsi carico di trovare delle strutture esterne a custodia attenuata. Si può garantire la sicurezza, evitando però a un neonato di pagare colpe che non ha. Il carcere sassarese non è peraltro dotato di una cella-nido come quella realizzata a Buoncammino”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’Associazione Socialismo Diritto Riforme con riferimento alla vicenda giudiziaria di Maura O. e del figlioletto da 40 giorni in cella.
“Nel dare atto – aggiunge Caligaris – del positivo immediato intervento del garante dei detenuti del Comune di Sassari, che sta cercando di firmare una convenzione per consentire al bimbo di frequentare un asilo esterno, è però necessario che diventi realtà l’affermazione, ribadita più volte, anche a livello ministeriale “mai più un bambino in carcere”. A Milano c’è l’istituto a custodia attenuata che ospita donne private della libertà con figli minori di tre anni. La Sardegna ne è sprovvista ma, nell’attesa, occorre trovare soluzioni alternative. Anche i tempi della giustizia, in casi questo – conclude Caligaris – non possono essere così lunghi da costringere un bimbo di 15 mesi a rimanere diverse settimane in una struttura carceraria che, per quanto possano fare le agenti di polizia penitenziaria, gli educatori e gli operatori non è, per diversi motivi, un posto per neonati”.
Cagliari, 25 gennaio 2012
Scrivi il tuo commento all'articolo