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SANITA’ PENITENZIARIA SARDEGNA: URGENTI LINEE GUIDA REGIONE

2 dicembre 2011 Nessun Commento

    “La sanità penitenziaria è un problema sociale. La Regione se ne deve fare carico interamente senza lasciare vuoti. I medici convenzionati Sias (Servizio Integrato Assistenza Sanitaria) sono preoccupati. Il 31 dicembre prossimo infatti scadranno i contratti per quelli impegnati nella colonia penale di Isili e negli Istituti di Sassari e Nuoro. Dagli incontri non sono ancora emerse le linee-guida e i tempi stanno per scadere”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” a cui si sono rivolti alcuni operatori della sanità penitenziaria sottolineando il momento di grave difficoltà in cui si trovano i detenuti.

“Il passaggio delle funzioni alle ASL e la piena responsabilità della Regione in materia di Sanità Penitenziaria – ricorda Caligaris – è avvenuta ormai da qualche mese, tuttavia molte questioni non sono state ancora affrontate. Gli operatori, ormai prossimi a concludere il contratto, paventano il rischio di utilizzare le Guardie Mediche anche per le necessità ordinarie. Si tratta di personale che non solo non conosce le problematiche connesse al rapporto con le persone private della libertà, ma il cui servizio è attivo solo la notte nei giorni feriali. Resta quindi irrisolto il problema della copertura sanitaria quotidiana”.

“L’aspetto sconcertante – sottolinea la presidente di SDR – è che aldilà della buona volontà dei singoli attori impegnati nell’esame delle questioni, non sono stati ancora definiti atti formali. E’ insomma urgente, visto anche l’approssimarsi delle festività natalizie, stabilire in che modo potranno essere garantite le emergenze interne alle strutture detentive. Dentro gli Istituti di pena infatti si trovano persone che hanno costante necessità di professionisti della salute. Mentre attualmente il personale medico e infermieristico è in grado, per la lunga esperienza pregressa, di gestire i momenti critici, la prospettiva delle Guardie Mediche non potrebbe garantire la prevenzione di atti di autolesionismo o suicidari e neppure le emergenze”.

“La salute dei detenuti – conclude Caligaris – è una questione che riguarda l’intera comunità isolana perché è completamente nelle mani delle Aziende Sanitarie Locali. La Regione deve garantire ad adulti e minori privati della libertà i livelli essenziali di assistenza. Un’accelerazione nella piena attuazione della riforma è quindiuna necessità improcrastinabile e resa ancora più urgente dalle condizioni in cui si trovano i cittadini privati della libertà negli Istituti di Pena sardi”.

Cagliari,  2 dicembre 2011

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