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CARCERI: SENZA RISCALDAMENTO DETENUTI E AGENTI POLIZIA PENITENZIARIA CASA CIRCONDARIALE LANUSEI PER SOSTITUZIONE CALDAIA.

20 novembre 2011 Nessun Commento

                “I lavori per la sostituzione della caldaia, ormai obsoleta, stanno provocando forti disagi nella Casa Circondariale “San Daniele” di Lanusei, il popoloso centro montano dell’Ogliastra, dove il brusco abbassamento delle temperature e l’umidità stanno facendo battere i denti ai detenuti e agli Agenti della Polizia Penitenziaria”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte dei familiari dei detenuti ha potuto verificare le cause del mancato azionamento dell’impianto di riscaldamento.

                “In effetti, di norma, la caldaia che alimenta il riscaldamento viene avviata dal primo di novembre ma quest’anno – sottolinea Caligaris – in seguito ai lavori sull’impianto resisi necessari per rinnovarlo rendendolo più efficiente e meno dispendioso non è stato finora possibile garantire ai cittadini privati della libertà ospiti del vecchio Istituto Penitenziario condizioni accettabili di convivenza. La mancanza di un riscaldamento efficiente ha determinato il diffondersi di malattie da raffreddamento che hanno allarmato i familiari”.

                “Abbiamo appreso – precisa la presidente di SDR – che si è provveduto a dotare i detenuti che ne hanno fatto richiesta di un numero adeguato di coperte e al più presto, in attesa che i lavori di adeguamento della caldaia si concludano nell’arco di una decina di giorni, saranno disponibili anche alcune stufe. Resta però inspiegabile come sia possibile che ci si accorga del riscaldamento di una struttura penitenziaria, ricavata da un antico convento, dove sono ristretti una sessantina di detenuti, alle soglie dell’inverno. Sarebbe opportuno verificare l’efficienza degli impianti con un adeguato anticipo in modo eventualmente da provvedere alla loro sistemazione. I detenuti, che il più delle volte sono costretti all’immobilità non svolgendo attività lavorative, e gli Agenti che prestano servizio nella struttura hanno diritto di vivere – conclude Caligaris – in un ambiente confortevole almeno sotto il profilo climatico visto che per il resto, purtroppo, il carcere di San Daniele è noto per i cessi alla turca (senza garanzia di privacy) nella maggior parte delle celle.

Cagliari, 18 novembre 2011

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