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CARCERI: GIOVANE MAMMA STRANIERA ATTENDE A CAGLIARI DA 87 GIORNI ESPULSIONE

24 novembre 2011 Nessun Commento

                Una giovane domenicana, Ana Lucia Batista, 29 anni, con un decreto di espulsione emesso 87 giorni fa dal Magistrato di Sorveglianza di Roma, si trova ancora nel carcere Buoncammino di Cagliari. La donna, madre di una bimba di 16 mesi e di un maschietto di 3 anni, affidati temporaneamente alla nonna residente in Spagna, chiede insistentemente di potersi ricongiungere alla famiglia.  Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha incontrato più volte la donna esasperata dalla lunga attesa.

                “Non comprendo – ha affermato Batista – perché non possa diventare esecutiva un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma su decreto di espulsione dallo Stato italiano della Procura della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia. Non comprendo neppure perché sia stata trasferita il 27 luglio scorso a Cagliari dopo 8 mesi di detenzione. Sto vivendo malissimo perché non ho più neppure notizie certe dei miei bambini. Incontro molte difficoltà a parlare con mia madre, a cui li ho affidati quando sono stata arrestata per non portarli in carcere con me. Ditemi che cosa devo fare per ottenere l’espulsione”.

                “E’ evidente – sottolinea Caligaris – che ancora una volta si utilizza la struttura penitenziaria cagliaritana, peraltro in gravi difficoltà per il sovraffollamento, come refugium peccatorum. L’espulsione ordinata dal Magistrato di Sorveglianza, se non impugnata entro dieci giorni dal cittadino straniero privato della libertà,  dovrebbe essere eseguita con accompagnamento immediato alla frontiera, trattandosi di una detenuta a cui manca poco più di un anno alla scarcerazione. La permanenza in carcere, dopo un simile provvedimento, è legata esclusivamente all’accertamento definitivo dell’identità e al possesso dei documenti per il rimpatrio. Nel caso della detenuta domenicana non vi era alcun motivo sostanziale per ritardare l’esecuzione del decreto. La soluzione è stata infine trovata dall’Ufficio stranieri della Questura che si è adoperato per accelerare i contatti con la scorta internazionale e per individuare i voli per l’espatrio fissato per i primi giorni di dicembre”.

“C’è da domandarsi perché, se mezzi e personale messi a disposizione delle Questure dal Ministero degli Interni sono così ridotti da rendere vani i provvedimenti della Magistratura di Sorveglianza, si continui a illudere i cittadini stranieri che esiste, in particolari condizioni, l’espulsione alternativa alla detenzione. Si tratta ormai – conclude Caligaris – di un percorso che rischia di esasperare gli animi e indurre alla disperazione”.

 Cagliari, 22 novembre 2011

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