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SANITA’ PENITENZIARIA SARDEGNA: PRIMI LICENZIAMENTI PER INTOPPIBUROCRATICI

21 ottobre 2011 Nessun Commento

                “Sta facendo registrare pesanti risvolti negativi il passaggio della Sanità Penitenziaria dal Ministero della Giustizia alle Aziende Sanitarie Locali. Dallo scorso 30 settembre, a due infermieri che operavano nell’Istituto Minorile di Quartucciu non sono stati rinnovati i contratti e analoga sorte subiranno tra qualche mese diversi infermieri e specialisti convenzionati a Isili, Sassari e Nuoro i cui contratti scadranno il prossimo 31 dicembre. Se non sarà fatta immediatamente chiarezza sarà caos burocratico”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” avendo appreso che “nonostante il passaggio di funzioni alle ASL e la piena responsabilità alla Regione, la gestione dei fondi è rimasta al Ministero della Giustizia”.

            “L’intoppo – sottolinea Caligaris – è il frutto dell’operato della burocrazia ministeriale che ha coinvolto, oltre a quelli della Giustizia, i dirigenti delle aree della Salute e dell’Economia e Finanze. Il risultato è un groviglio normativo che il Presidente della Regione e l’assessore della Sanità dovranno necessariamente sciogliere. Risulta infatti che il personale medico, infermieristico e tecnico di ruolo con contratti a tempo indeterminato e in servizio al momento del passaggio alle Asl è stato trasferito dal Ministero della Giustizia ed è stato quindi cancellato dai relativi elenchi dei dipendenti. Ciò è avvenuto analogamente anche per il personale convenzionato che, se con una scadenza di contratto precedente il 5 settembre 2011, data ufficiale del passaggio di consegne, ha ottenuto una proroga di 12 mesi. Per tutti gli altri contratti invece il rinnovo non è previsto. Ma come sarà possibile effettuare i pagamenti degli emolumenti se il personale non risulta dipendente del Ministero della Giustizia e al contrario come garantire una gestione complessiva adeguata del sistema sanitario se l’ufficio erogatore dei pagamenti è ancora il Ministero?”.

            “E’ evidente che – sostiene la presidente di SDR – c’è qualcosa che non quadra. La Regione Sardegna, a statuto speciale, è responsabile della sanità penitenziaria ma non ha ottenuto dal Ministero dell’Economia i fondi per esercitare il ruolo assegnatole. Ciò significa non avere piena autonomia. La preoccupazione, inoltre, investe i 250 lavoratori delle strutture penitenziarie che essendo stati cancellati dagli elenchi del Ministero della Giustizia rischiano di non vedere i compensi previsti in quanto ad erogare le indennità non sono le ASL a cui invece sono stati assegnati”.

            “Rimane inoltre ancora da definire – conclude Caligaris – in che modo la Regione garantirà uniformemente i livelli essenziali di assistenza per i cittadini privati della libertà, adulti e minori, e come intende valorizzare l’esperienza dei medici, infermieri e tecnici che operano nelle strutture penitenziarie alcuni da oltre 25 anni. Senza un chiarimento c’è il rischio che a pagare il prezzo più salato i detenuti e gli agenti di Polizia Penitenziaria ”.

Cagliari, 20 ottobre 2011

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