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CARCERI: PER TRIBUNALE PERUGIA ERGASTOLANO MARIO TRUDU HA DIRITTO AI COLLOQUI CON I FAMILIARI. RIBADITO PRINCIPIO LEGGE ORDINAMENTO PENITENZIARIO. TERRITORIALITA’ PENA GARANTISCE AFFETTIVITA’ ALLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTA’.

27 settembre 2011 Nessun Commento

“La territorialità della pena sancita dalla legge sull’ordinamento penitenziario è un principio inderogabile. Vige per tutelare il diritto del cittadino privato della libertà di mantenere i rapporti affettivi con i familiari. Se esistono ragioni per le quali non è  possibile rispettarla pienamente deve tuttavia essere consentito al detenuto di fruire di trasferimenti temporanei per rinsaldare i legami con i parenti”. Lo sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” richiamando il testo dell’ordinanza inviata dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia  al responsabile della Direzione Generale Detenuti e Trattamento  del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria “affinché possa adottare ogni provvedimento amministrativo necessario a tutelare l’esigenza di regolare svolgimento di colloqui con i propri familiari rappresentata da Mario Trudu”.

“L’ergastolano di Arzana, in carcere dal 1987, nello scorso mese di maggio – ricorda la Presidente di SDR – aveva infatti presentato una domanda per ottenere un breve permesso per fare visita alla sorella, residente in Sardegna che non vede dal 2004 in quanto la donna, per motivi di salute, non è in condizione di affrontare un così lungo viaggio. Il Magistrato di Sorveglianza di Spoleto però ha rigettato la domanda in quanto la possibilità di fruire dei cosiddetti permessi di necessità è riservata a “eventi familiari di particolare gravità”.

“Mario Trudu, che da anni lotta per il riconoscimento dei diritti, non si è perso d’animo e ha presentato reclamo contro la decisione del Magistrato di Sorveglianza. Il Tribunale, riunito in camera di Consiglio, non accogliendo la richiesta ha tuttavia sottolineato che “L’ordinamento prescrive in tema di trasferimenti di detenuti che si debba favorire il criterio di destinare le persone in espiazione di pena in Istituti prossimi alla residenza delle rispettive famiglie”. Ha insomma affermato – sottolinea Caligaris – che la territorialità della pena è un principio che deve essere sempre tenuto in considerazione e qualora non possa essere rispettato deve essere consentito alla persona privata della libertà di disporre di periodi di avvicinamento alla famiglia per poter effettuare i colloqui con i parenti”.

“In tempi nei quali i diritti dei cittadini detenuti sono scarsamente rispettati questa ordinanza, che segnala al DAP la situazione di Trudu affinché adotti conseguenti provvedimenti amministrativi, riapre – conclude Caligaris – uno spiraglio di giustizia verso chi sconta una pena in penitenziari distanti dagli affetti familiari. Un ulteriore chiarimento sul significato di norme esistenti e una rinnovata opportunità per tanti sardi che, spesso impossibilitati a raggiungere i parenti reclusi anche per motivi economici, hanno comunque il diritto di riabbracciarli”.

Cagliari, 23 settembre 2011

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