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DOPO 24 ANNI (22 TRASCORSI NELLE CARCERI DELLA PENISOLA) ANNINO MELE CHIEDE IL TRASFERIMENTO A CAGLIARI.

20 settembre 2011 Nessun Commento

 “Annino Mele, detenuto nell’Istituto di Fossombrone, dopo 24 anni di carcere, 22 trascorsi in diversi Penitenziari della Penisola, vorrebbe tornare in Sardegna per poter effettuare qualche colloquio con i parenti. Lo ha chiesto con una lettera al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Franco Ionta sottolineando che, dopo la scomparsa della madre, nello scorso mese di maggio, sente fortemente la necessità di incontrare i familiari”. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con cui l’ergastolano mantiene un costante rapporto epistolare.

            “Annino Mele – afferma Caligaris – si è rivolto direttamente al Capo del Dipartimento in seguito al rifiuto da parte degli Uffici del DAP di accordargli un trasferimento in Abruzzo per poter effettuare qualche colloquio con una tutrice volontaria de L’Aquila. L’istanza gli è stata rigettata con la motivazione che la distanza tra i due centri non necessita di un trasferimento in quanto l’operatrice può tranquillamente viaggiare. Una giustificazione che non può essere condivisa in quanto l’attività del volontariato deve essere favorita dalle Istituzioni nell’ambito dell’umanizzazione della pena detentiva. Gravare un operatore di sacrifici e di spese equivale a negare il diritto del detenuto alla socializzazione”.

            “Nel caso specifico si tratta di un cittadino privato della libertà – sottolinea la presidente di Socialismo Diritti Riforme – che finora non ha usufruito di permessi se non un avvicinamento colloqui lo scorso mese di marzo, avvenuto dopo 11 anni, poche settimane prima della scomparsa dell’anziana madre Mariangela Meloni. Annino Mele non chiede Bad’e Carros perché il grave episodio verificatosi 22 anni fa è rimasto indelebile nella sua mente. Vorrebbe poter ottenere un trasferimento a Cagliari”.

            “Mi rendo conto dello stato di sovraffollamento – ha scritto Mele a Ionta – ma un detenuto in più non credo che alteri il livello della capienza. A Cagliari oltre ai colloqui con i miei familiari, potrei lavorare meglio alla stesura di un nuovo libro, nel senso che potrei incontrare la protagonista della storia, una mia zia ottantenne che non vedo da oltre 40 anni”.

            “Annino Mele, autore di cinque libri, ha in mente – conclude Caligaris – di dedicare una ricerca ai cestini di asfodelo, una particolare arte che una sua anziana zia pratica da sempre. Il trasferimento quindi s’inserisce in un percorso di recupero della cultura più positiva della propria comunità d’origine. Un segnale importante di ulteriore crescita e maturazione intellettuale e civile per un uomo che ha ricevuto anche l’invito a partecipare ai festeggiamenti della leva del 1951. ‘Caro compare il 18 settembre festeggeremo i 60 anni – si legge nella nota – e, seppur virtualmente, lo faremo con te’. Concedergli il trasferimento a Cagliari sarebbe quindi un importante traguardo nell’ottica della territorializzazione della pena, così come previsto dall’accordo Ministero-Regione del 2006 e sostenuto con diversi ordini del giorno del Consiglio regionale della Sardegna”.

Cagliari, 20 settembre 2011

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