CARCERI: A BAD’E CARROS DETENUTO RISCHIA PARALISI BRACCIO SINISTRO. URGENTE INTERVENTO CHIRURGICO. APPELLO DELLA MADRE.
“Un detenuto del carcere di Nuoro, Biagio Campailla, 41 anni, ha urgente necessità di un intervento chirurgico per un’ernia discale altrimenti rischia, oltre che dolori insopportabili, una paralisi del braccio sinistro. I certificati medici non lasciano spazio a soluzioni alternative. Occorre quindi un immediato ricovero”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che ha accolto l’ennesimo appello della madre del detenuto Iolanda Di Salvo, preoccupata per l’aggravarsi delle condizioni del figlio.
Le condizioni di salute del detenuto, peraltro diabetico, insulino dipendente, si sono progressivamente aggravate – sostiene la presidente di SDR – negli ultimi mesi divenendo sempre più pericolose per il mantenimento della funzionalità del braccio sinistro. L’uomo infatti secondo lo specialista Georges Mansour, che ha redatto uno specifico certificato dopo i risultati di una risonanza magnetica della colonna cervicale, è sottoposto a “un rischio di paresi e di parestesia il che potrebbe provocare una paralisi dell’arto superiore sinistro. Il paziente va quindi operato d’urgenza dell’ernia discale”.
Alle preoccupazioni della madre – a cui il figlio si è rivolto chiedendole di aiutarlo a risolvere questo grave problema – si sono aggiunte quelle dei familiari. La donna, anziana, ma soprattutto in precarie condizioni di salute, abita in Belgio. Ha quindi ripetutamente chiesto che venga accettata la domanda di trasferimento del figlio di poter effettuare i colloqui in un Istituto più facilmente raggiungibile nel territorio nazionale. La sede di Nuoro è eccezionalmente distante”.
“L’auspicio è che – conclude Caligaris – l’intervento chirurgico possa essere programmato in tempi brevissimi e venga così scongiurato il pericolo della paralisi. L’urgenza del caso è indubitabile. E’ opportuno inoltre che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria disponga il trasferimento del detenuto in un carcere quello di Milano o Roma più accessibile alla famiglia, tenendo conto anche della recente declassificazione”.
Cagliari, 8 agosto 2011
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