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SANITA’ PENITENZIARIA: SDR, INTERESSI BLOCCANO RIFORME IN SARDEGNA

7 giugno 2011 Nessun Commento

 

“Occorre accertare quali interessi bloccano in Sardegna la riforma della sanità penitenziaria impedendo il trasferimento delle funzioni e delle competenze dallo Stato alla Regione. E’ assurdo ed incredibile il silenzio sulla specifica norma di attuazione da mesi in attesa di definitiva approvazione del Consiglio dei Ministri”. Lo chiede Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” il cui direttivo, su mandato dei soci, attende di essere ascoltato dalle Commissioni Sanità e Diritti Civili del Consiglio regionale e di incontrare l’assessore Antonello Liori.

“E’ indispensabile chiarire – sottolinea Caligaris – le reali motivazioni che bloccano il diritto alla salute dei cittadini privati  della libertà e mettono in seria difficoltà gli operatori sanitari impegnati negli istituti penitenziari dell’isola. Non vi sono ormai più dubbi sui diversi interessi che bloccano il processo di riforma in Sardegna mentre nelle altre regioni, con aspetti positivi,  è stato ampliato ai detenuti il servizio sanitario regionale. Non è quindi giustificabile che si vada avanti con minacce di imminente sospensione del servizio e provvedimenti tampone mentre alcune ASL stanno procedendo autonomamente senza un progetto complessivo ed uniforme a livello regionale le cui linee di indirizzo spettano all’Assessorato regionale. L’accettazione di questa condizione da parte del Presidente della Regione, nel momento in cui si acuisce il conflitto con lo Stato, è veramente incomprensibile. I soci dell’associazione “Socialismo Diritti

Riforme” – conclude la presidente – hanno dato mandato al Direttivo di assumere tutte le iniziative necessarie affinché siano date in tempi brevi risposte certe sui tempi e sulle modalità di attuazione della riforma. Ciò anche in previsione del massiccio aumento della popolazione detenuta prevista dalla riorganizzazione del sistema penitenziario con l’ormai prossima entrata in funzione di alcune delle nuove carceri”.

 Cagliari,  7 giugno 2011

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