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CARCERI: DETENUTI ISTITUTO LANUSEI DENUNCIANO GRAVE SITUAZIONE

26 giugno 2011 Nessun Commento

 “Nelle celle penetra la luce esterna a malapena in quanto le stesse sono site due metri sotto terra rispetto alla piccola finestra ostruita da due sbarre e una griglia. Siamo costretti a tenere la luce artificiale accesa tutto il giorno e a lungo andare ci crea problemi alla vista”. Inizia così una lettera-appello inviata da un gruppo di detenuti del carcere di Lanusei all’associazione “Socialismo Diritti Riforme”.

“Abbiamo – prosegue la lettera – i blindi in legno per lo più chiusi giorno e notte. Senza un’adeguata areazione siamo costretti in sei e anche in sette in 20 metri quadri. Con questo caldo afoso è veramente soffocante. Per quanto riguarda i servizi igienici ci troviamo all’interno della cella con un bagno 1 metro per 1 metro nascosto da un muretto e da una tendina con spesso la presenza di topi, mentre la muffa nei muri fa capire quanto l’ambiente sia umido e invivibile. I letti, a tre piani, non sono fissati a terra e non esistono spazi per fare attività fisica e tanto meno ricreativa”.

“Per quanto riguarda i colloqui – denunciano i detenuti – ci troviamo a fare i conti con un muro divisorio, alto quanto largo di circa 1 metro e 20 centimetri che ci impedisce di salutare i nostri familiari in modo affettivo con un abbraccio ma limitandoci a un colloquio visivo”.

            “E’ urgente – sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente di SDR, alla quale i detenuti hanno chiesto un incontro – che la situazione del carcere di Lanusei, ricavato da un antico Convento risalente al 1700, venga affrontata nell’ambito della ristrutturazione penitenziaria isolana. Il nuovo Provveditore Gianfranco De Gesu, appena insediatosi, dovrà inserirlo tra gli interventi prioritari e insieme al Direttore provvedere al limitarne il sovraffollamento e predisporre interventi urgenti di recupero e manutenzione. I detenuti esasperati intendono rivolgersi alla Corte Europea di Giustizia per denunciare un situazione insostenibile. Del resto – conclude la presidente di SDR – il carcere ogliastrino è fuori dal circuito degli Istituti che periodicamente vengono visitati dai Parlamentari. Anche per questo i detenuti si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.

 Cagliari, 23 giugno 2011

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