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CARCERI: A CASA DETENUTA CARDIOPATICA DI 130 KG
23 giugno 2011
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(AGI) – Cagliari, 22 giu. – E’ tornata a casa la donna obesa di 130 kg cardiopatica e diabetica. Il giudice di sorveglianza, Elisabetta Mulargia, accogliendo la richiesta dei legali della donna Gianluca Bella e Umberto Papandrea, ha concesso infatti il differimento pena. Determinanti nella valutazione sono state le condizioni di salute della detenuta. Il provvedimento provvisorio, reso immediatamente esecutivo, ha permesso alla alla donna di lasciare il carcere di Buoncammino e ritornare nella dimora familiare a Bitti dove potra’ fruire di un ambiente idoneo ad affrontare le cure di cui ha bisogno. Lo rende noto l’associazione “Socialismo Diritti Riforme” da tempo impegnata nella tutela dei diritti dei detenuti. “Ancora una volta – afferma la presidente di Sdr Maria Grazia Caligaris – la magistratura di sorveglianza, con un atto di coraggio, ha reso giustizia a una persona le cui gravi condizioni di salute avevano richiesto il ricovero urgente in ospedale. Il provvedimento e’ stato adottato tenendo conto dell’incompatibilita’ con il regime detentivo”. La vicenda che ha portato all’arresto della donna risale a 20 anni fa, ma si e’ conclusa dopo diversi gradi di giudizio, lo scorso mese di febbraio quando i carabinieri della Stazione di Bitti hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione della Procura della Repubblica di Nuoro. La donna, 57 anni, al momento dell’arresto si trovava all’ospedale “San Francesco”. Non era stata mai in carcere ma la condanna definitiva a sei anni e otto mesi di reclusione ha comportato il provvedimento di carcerazione nonostante la vicenda che la vede coinvolta risale al 1991. Assistita dal marito e dai figli la donna, in considerazione di nuovi elementi emersi intende chiedere la revisione del processo. Particolarmente provata dalla malattia, la donna, madre di tre figli, due dei quali vivono stabilmente a Milano dove lavorano e sono disponibili ad ospitarla, non riesce a capacitarsi della condanna. “Non ho commesso alcun reato – ha piu’ volte affermato nel corso dei colloqui con i volontari dell’associazione Sdr – e spero prima o poi di poter dimostrare la totale estraneita’ all’infamante accusa che mi e’ stata rivolta”. (AGI) Red/Cog
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