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ALZHEIMER: SDR, DA “PROGETTO T.I.NA.” RICHIESTA DI RAFFORZARE INFORMAZIONE

6 aprile 2011 Nessun Commento

Migliorare l’informazione sulle procedure diagnostiche e sulla rete dei servizi territoriali, rafforzare il sostegno psicologico e psicoeducativo, ampliare il numero dei gruppi di auto mutuo aiuto. Sono alcune richieste emerse dai colloqui individualizzati realizzati dalla dott.ssa Marta Malgarise del Centro di Ascolto del progetto “Curare chi cura” promosso con la borsa-lavoro “T.I.N.A” (Tutti Insieme No Alzheimer) dall’associazione onlus “Socialismo Diritti Riforme”. Nel primo mese e mezzo di attività, oltre a sei pomeriggi di colloqui (ogni lunedì ore 15 – 18), sono stati attivati due interventi formativi nell’ambito del Corso Psicoeducazionale per familiari di malati di Alzheimer, organizzato dal Centro di Valutazione Alzheimer dell’Ospedale SS. Trinità di Cagliari”.

“Finora – precisa la dott.ssa Malgarise – sono stati effettuati venti colloqui individualizzati della durata di un’ora ciascuno: la maggior parte (60%) sono stati colloqui di sostegno psicologico e psicoeducativo, all’interno dei quali sono stati chiesti consigli su come gestire in modo più adeguato il malato in casa e su come adattare e modificare il proprio comportamento. Molti (35%) hanno chiesto informazioni sulle procedure diagnostiche e sulla rete dei servizi territoriali, denunciando una difficoltà importante ad avere questo tipo di informazione da parte del medico curante o dagli specialisti di riferimento. La maggior parte degli invii sono stati fatti dalle geriatre del SS. Trinità (60%), alcuni familiari (solo il 30%) hanno saputo del Centro di Ascolto attraverso internet e i giornali locali”.

“Si sono rivolte al progetto “Curare chi Cura” – sottolinea la psicologa –  in prevalenza  donne (F 15; M 5), di 58 anni di età in media, per lo più figlie (10/20) e coniugate (16/20). Provengono prevalentemente da Cagliari (n.5), Monserrato (n.5) e hinterland (Quartu S.E., Sestu, Quartucciu, Pirri, Decimoputzu). La più lontana è venuta da Muravera. La maggior parte ha il diploma di scuola superiore (45%) o una laurea (25%). La metà risulta attualmente occupata, una buona percentuale è costituita da casalinghe (30%), solo il 20% da pensionati per lo più coniugi.(2 M 2F). L’età media delle persone assistite è abbastanza elevata (79 anni), si tratta per la maggior parte (65%) di anziani con Demenza di tipo Alzheimer (65%) di grado lieve/moderata”.

I dati raccolti rivelano – afferma Maria Grazia Caligaris presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” – la necessità di una particolare attenzione verso queste tematiche. Emerge infatti un bisogno di aiuto e sostegno da parte dei familiari nelle fasi iniziali della malattia e in quelle dove il disturbo è moderato. I familiari insomma hanno necessità di avere informazioni per conoscere il decorso della malattia e per affrontare quei cambiamenti comportamentali più pesanti e difficili da accettare e gestire. I primi risultati del Centro d’Ascolto sono molto importanti. Confermano che è necessario che la Regione si doti di un piano regionale per le demenze. Uno strumento indispensabile per affrontare una patologia tra quelle più tardivamente diagnosticate.

 Cagliari, 5 aprile 2011

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