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CARCERI: DOPO 11 ANNI ANNINO MELE RIABBRACCIA ANZIANA MAMMA

24 marzo 2011 Nessun Commento

            Due ore di permesso per riabbracciare l’anziana madre. Annino Mele ha potuto finalmente, dopo 11 anni incontrare Mariangela Meloni, 87 anni compiuti lo scorso 10 gennaio, in gravi condizioni di salute essendo stata ricoverata le scorse settimane per un prolungato malore. Lo ha appreso Maria Grazia Caligaris, presidente di “Socialismo Diritti Riforme” l’associazione onlus che venerdì scorso aveva presentato a Cagliari l’ultimo lavoro letterario dell’ergastolano di Mamoiada.

Un incontro – afferma Caligaris – caratterizzato da un lunghissimo silenzio e dalla commozione che ha vinto l’anziana donna rassegnata a non poter più rivedere quel figlio attualmente detenuto a Fossombrone. Annino Mele, ormai sulla soglia dei 60 anni in carcere dal 1987, ha quindi ottenuto un permesso di necessità. Il Tribunale di Sorveglianza di Ancona, stavolta, ha deciso di accogliere la richiesta del detenuto, precedentemente più volte negata, in quanto l’anziana donna, affetta da varie patologie, ha attraversato una gravissima crisi. “Non vorrei andare a trovare mia madre morente – aveva scritto Annino Mele all’associazione “Socialismo Diritti Riforme” in occasione dell’ultima reiezione del Tribunale di Sorveglianza – vorrei continuare a immaginarla così com’è lucida e arzilla”. Stavolta quindi ce l’ha fatta.

Alto il prezzo per poter raggiungere la casa dei familiari. Oltre al trasferimento da Fossombrone per raggiungere l’aeroporto, dopo il viaggio che lo ha portato in Sardegna, la lunga marcia è stata effettuata con un mezzo blindato, senza cinture di sicurezza, che avrebbero potuto garantirgli un po’ di stabilità e senza appigli, essendo ammanettato.

“E’ arrivato – ha detto il fratello Raffaele – sconvolto dal viaggio ma, grazie all’umanità degli Agenti della scorta della Polizia Penitenziaria, è entrato a casa senza le manette. L’emozione è stata incontenibile e ovviamente non riuscivamo a credere ai nostri occhi. Annino è un po’ invecchiato, ma per mamma vederlo è stato davvero un regalo insperato. Per lei un toccasana che le ha ridato un po’ di energia e di vita. Successivamente abbiamo potuto avere anche un colloquio nel carcere di Bad’e Carros, grazie alla sensibilità della Direzione dell’Istituto di Pena”.

“La speranza – sottolinea Caligaris – è che questa occasione possa ripetersi e che venga superata in senso umanitario la difficoltà nell’applicazione della norma che lascia totale discrezionalità ai Magistrati, dopo un accertamento attraverso il servizio sanitario delle condizioni di salute del congiunto del detenuto, di concedere o meno il beneficio. Il Magistrato infatti deve assumersi la responsabilità di un permesso prima che il parente abbia esalato l’ultimo respiro altrimenti la necessità cessa e subentra un altro comma dello stesso articolo. Certo appare assurdo che considerata la distanza e gli anni trascorsi da Annino Mele senza incontrare la madre, gli siano state concesse solo due ore. I permessi premio, a cui peraltro Annino Mele ha diritto, di necessità in particolare, costituiscono infatti – secondo la volontà del legislatore – uno degli aspetti di umanizzazione e di rieducazione della pena secondo il dettato costituzionale. Quando non vengono concessi con la motivazione rigida dell’applicazione della norma creano nel detenuto – conclude la presidente di SDR – disorientamento e malessere che aggravano lo stato di tensione esistente nelle carceri per il sovraffollamento e per le difficili condizioni vita”.

Cagliari, 24 marzo 2011

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