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SANITA’ PENITENZIARIA SARDEGNA TRA TAGLI IN BILANCIO REGIONE E RITARDI. ORA ANCHE CONSIGLIO DEI MINISTRI TACE

24 gennaio 2011 Nessun Commento

             “Dopo il lungo e travagliato iter per la stesura in Commissione paritetica  e l’approvazione a maggioranza del Consiglio regionale della Sardegna, conclusosi però ben 53 giorni orsono, è ormai inspiegabile il ritardo accumulato dal Consiglio dei Ministri sulla norma di attuazione per il trasferimento della sanità penitenziaria dallo Stato alla Regione. Sarebbe opportuno che i Parlamentari sardi chiedessero spiegazioni, non vorremmo ritenere che la pratica si sia perduta o sia finita in qualche cartella raramente consultata. Insomma sta finendo anche gennaio ma la sanità penitenziaria è nel caos con medici e infermieri preoccupati per le inevitabili conseguenze”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” sottolineando che “anche la lettera del Presidente della Regione Ugo Cappellacci su questo delicato argomento è rimasta senza risposta”.

             “A complicare la situazione, peraltro tutt’altro che semplice, è l’ormai improcrastinabile trasferimento in Sardegna – ricorda Caligaris – di una cinquantina di internati dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Senza chiarezza sul destino della sanità penitenziaria non sarà possibile garantire l’assistenza e non sarà possibile rispettare il principio costituzionale del diritto alla salute per i cittadini privati della libertà”.

            “Quelli che manifestano maggiore ansia – sostiene la presidente di SDR – sono i detenuti e i loro familiari, ciò in particolare nella Casa Circondariale di Cagliari dove operano una settantina tra medici, infermieri e tecnici a contratto per far fronte non solo alle necessità degli oltre 530 detenuti ma anche per mantenere in attività il Centro Clinico, in cui insieme ai detenuti ricoverati si effettuano le sedute di fisioterapia e le osservazioni psichiatriche. E’ evidente che nell’arco di poche settimane il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, come del resto avvenuto nello scorso mese di ottobre, sarà costretto a imporre drastiche limitazioni alle prestazioni sanitarie”.

            “Non è neppure incoraggiante – evidenzia la responsabile regionale di Socialismo Diritti Riforme – il sostegno economico indicato dal bilancio della Regione. La sanità penitenziaria per il 2011 è stata finanziata solo con un milione e 300 mila euro avendo subito un “taglio” dalla stessa Giunta di 4 milioni e 500 mila euro, rispetto a quanto previsto inizialmente. Senza contare che se dovessero essere rispettati i tempi di consegna del nuovo carcere ubicato nel territorio di Uta (Cagliari) i problemi si moltiplicheranno anche perché aumenteranno notevolmente i detenuti. Occorre insomma fare chiarezza – conclude Caligaris – richiamando il Governo alle proprie responsabilità”.

Cagliari, 24 gennaio 2011

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