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INCHIESTA IL SAMARITANO: GRUPPO CITTADINI NIGERIANI CONSEGNANO LETTERA A SDR “DON USAI GRANDE AIUTO PER NOSTRA COMUNITA’”

26 gennaio 2011 Nessun Commento

  Non cessano gli attestati di solidarietà nei confronti di Don Giovanni Usai, il fondatore e responsabile della comunità di recupero “Il Samaritano”, con sede ad Arborea (Oristano), attualmente agli arresti domiciliari in seguito a un’inchiesta giudiziaria. Un gruppo di dieci cittadini nigeriani, in rappresentanza della comunità residente a Quartu Sant’Elena (Cagliari), ha recapitato una lettera all’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con l’incarico di renderla pubblica. Una delegazione ha anche incontrato la presidente di SdR Maria Grazia Caligaris per sottolineare “le doti umane del sacerdote che in più occasioni ha aiutato cittadini nigeriani in difficoltà manifestando sempre una generosa disponibilità”.

                “Anche se talvolta siamo alla ribalta della cronaca nera a causa del comportamento di alcuni nostri connazionali che compiono reati di notevole gravità, vorremmo sottolineare – si legge nella lettera – che nella nostra comunità nigeriana la gran parte delle persone è rispettosa delle regole e vive onestamente la dura realtà dell’immigrazione. Dopo aver appreso dai mezzi di comunicazione la notizia dell’arresto di don Usai in seguito a delle accuse aberranti, vogliamo esprimere il nostro stupore e manifestare perplessità sul complesso delle accuse”.

                “Abbiamo deciso di scrivere questa lettera – si afferma nel testo – volendo mettere in risalto la sua figura di religioso impegnato nell’aiuto ai bisognosi, nell’assistenza ai tossicodipendenti, nel reinserimento sociale dei carcerati ed ex detenuti, talvolta anche contro l’atavica diffidenza ed ostilità di chi non condivideva il suo progetto. In particolare il suo impegno si è manifestato nell’aiuto alla comunità Nigeriana per favorirne l’integrazione e perciò desta ancora più amarezza il fatto che ad accusare don Usai sia una nostra connazionale”.

                “Auspichiamo – conclude la lettera – si faccia piena luce sulla vicenda e si arrivi presto ad una proclamazione della sua innocenza. Alla nostra connazionale, che accusa don Usai, chiediamo che valuti la gravità delle sue dichiarazioni e abbia un ripensamento”.

Cagliari, 26 gennaio 2011

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