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CARCERI: ALBANESE TORNA IN PATRIA DOPO 92 GIORNI INUTILE DETENZIONE

19 gennaio 2011 Nessun Commento

 “Ha scontato 92 giorni di inutile detenzione, per la maggior parte nel carcere di Buoncammino, un giovane albanese nonostante il Magistrato di Sorveglianza avesse emesso il 15 ottobre scorso il decreto di espulsione in alternativa alla pena detentiva in gran parte scontata. Sono stati, infatti, necessari ben tre mesi perché le autorità diplomatiche albanesi attuassero il decreto della magistratura italiana. Inutilmente Adrian Bali, nato a Tirana il 31 luglio 1975 aveva effettuato lo sciopero per il  rispetto del diritto a raggiungere la famiglia. Finalmente, ottenuto il nullaosta dal Consolato albanese, ha lasciato il carcere cagliaritano. Si è quindi conclusa positivamente un’altra situazione assurda e anacronistica”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme che, dopo aver ricevuto una drammatica lettera, ha incontrato diverse volte in carcere Adrian Bali. Il giovane non riusciva a rendersi conto del mancato rispetto del provvedimento del magistrato di sorveglianza del Tribunale di Genova dott. Stefano Grillo che gli consentiva di raggiungere la moglie e la figlia a Paskuqan alla periferia di Tirana.

                Quello di Adrian Bali – sottolinea Caligaris – non è un caso isolato. Nei mesi scorsi analoga vicenda aveva avuto protagonista un cittadino tunisino che, pagato il debito con la giustizia italiana, aveva il diritto a tornare in patria come del resto decretato dalla magistratura di sorveglianza. Le autorità diplomatiche dei Paesi interessati non possono ignorare, con la motivazione del dubbio delle generalità, i provvedimenti della magistratura italiana. Oltre al danno per i cittadini interessati, costretti a rimanere ingiustamente in carcere,  vi sono i costi del loro mantenimento a carico dell’amministrazione penitenziaria italiana e i disagi provocati, soprattutto per il sovraffollamento, dalla permanenza ingiustificata, in un Istituto di pena italiano. Non rendere immediatamente esecutivi i provvedimenti della Magistratura di Sorveglianza inoltre genera una debolezza nel sistema italiano in quanto sminuisce il suo importante ruolo.  

Cagliari, 19 gennaio 2011

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