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DEPOSITATO RICORSO AL TAR CONTRO GIUNTA CAPPELLACCI

26 novembre 2010 Nessun Commento

E’ stato depositato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento  del decreto con il quale il Presidente della Regione Sardegna ha nominato componenti della Giunta esclusivamente rappresentanti di sesso maschile. Per l’associazione che ha aderito all’iniziativa e che intende sostenerla in ogni utile occasione, si tratta di un segnale forte della società nei confronti di un atto discriminatorio che umilia, negandole, le competenze e professionalità femminili della Sardegna.

La decisione del Presidente della Regione orienta l’opinione pubblica a ritenere che una parte consistente della società sarda, quella femminile – peraltro numericamente maggioritaria – non sia in grado di svolgere un compito istituzionale di governo. Ciò significa disconoscere il livello di emancipazione economico, sociale e culturale delle donne sarde ma anche affermare che nella nostra isola si sostiene e valorizza una società iniqua.

In sostanza si sta umiliando l’identità dell’isola facendola apparire come una terra misogina che non vuole utilizzare per la soluzione dei gravi problemi che l’affliggono il contributo delle migliori intelligenze. Quello proposto dal Presidente della Regione è un modello di società ancorato a una concezione maschile dell’esercizio del potere. Con la nuova Giunta Cappellacci, aldilà dell’apparenza, si è arrivati alla umiliazione delle capacità femminili sancendo così a priori anche il fallimento del programma di governo.

            Il Consiglio regionale e la Giunta sono luoghi istituzionali di rappresentanza. Non è accettabile che possano essere gestiti secondo logiche medievali, come feudi da assegnare a piacimento dal padrone di turno. Devono esprimere la realtà sociale e rispondere del loro operato alla cittadinanza. Non è quindi un problema delle donne quello evidenziato dalla Giunta di Ugo Cappellacci ma delle forze politiche e della società.

            A prescindere dal risultato del ricorso al TAR,  riteniamo che questo atto del Governatore non passerà inosservato e i cittadini sapranno esprimere, nelle opportune sedi, valutazioni in merito a questo modo di gestire la Regione. Non si tratta di dare un contentino alle donne ma individuare le soluzioni più idonee ai problemi. Una finalità oggi davvero del tutto estranea a questo Governo regionale che alla ragione oppone la forza. L’auspicio è che si realizzi una mobilitazione a tutti i livelli.

                Nel sito, nella sezione “Documenti” e qui in allegato, è disponibile il testo integrale del ricorso.

RICORSOTAR

Cagliari, 26 novembre 2010

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