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CARCERI: PREOCCUPANO DEGRADO E SOVRAFFOLLAMENTO CASA CIRCONDARIALE BUONCAMMINO

21 novembre 2010 Nessun Commento

  “Il progressivo degrado della struttura ottocentesca, il sovraffollamento con conseguenti inidonei spazi vitali per i detenuti, e la scarsa sicurezza impongono immediati interventi sul carcere di Buoncammino. Si corre altrimenti davvero il rischio di scivolare in un’incontrollabile crisi”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris con riferimento ai contenuti della relazione del segretario generale della Uil Penitenziari Eugenio Sarno, dopo la visita effettuata nella Casa Circondariale cagliaritana unitamente ai segretari regionale Roberto Picchedda e provinciale Michele Cireddu.

            “Nella struttura detentiva cagliaritana – sottolinea Caligaris – possono essere attivati innanzitutto immediati interventi di alleggerimento del numero dei detenuti con il ricorso alle pene alternative e l’applicazione del principio della territorialità della carcerazione. Il numero di oltre 500 cittadini privati della libertà (contro i 332 regolamentari), divenuto ormai un dato stabile, è un significativo indicatore peraltro di sofferenza aggiuntiva alla reclusione soprattutto in relazione al numero di anziani e ammalati affetti da diverse patologie, molte delle quali gravi. Il primo atto concreto consiste dunque nella collocazione dei detenuti gravemente malati, se non alla detenzione domiciliare tout court almeno in  strutture sanitarie. I continui ricoveri ospedalieri (in 10 mesi sono state registrate 168 giornate di piantonamenti, con l’impiego di 1268 agenti di polizia penitenziaria) la dicono lunga sulle condizioni di salute di molti ristretti, senza contare le traduzioni per visite specialistiche nello stesso periodo (ben 482)”.

            “La condizione di sovraffollamento protratta nel tempo – afferma la presidente di “Socialismo Diritti Riforme” – provoca inoltre uno stress che ha conseguenze negative sul clima e sull’attività di recupero e sicurezza. E’ inaccettabile che in una cella ad uso singolo trovino posto anche tre detenuti. Così com’è assurdo che i ristretti non possano fruire dell’ora d’aria perché gli spazi disponibili sono inadeguati al punto da dover fare i turni. Che dire poi della sicurezza e delle eventuali emergenze sanitarie, quando nelle sezioni, in media con 70-90 detenuti, sono presenti di notte raramente due agenti per tre piani, più spesso invece ce n’è uno soltanto? Il deficit di organico – su 264 unità previste risultano in servizio 193 di cui 29 utilizzate per le traduzioni e i piantonamenti – non può lasciare indifferenti anche perché gli agenti penitenziari devono ancora recuperare 16mila giornate di congedo ordinario non ancora fruito tra il 2007 e il 2010.”

            “Anche le condizioni igienico-sanitarie di Buoncammino, rivela la Uil Penitenziari lasciano molto a desiderare se com’è stato evidenziato nelle ore serali o notturne non potendo rimuovere i rifiuti si assiste a ‘scorribande delle vaste colonie di ratti (giganti) e di gabbiani e piccioni (veicoli certificati di malattie infettive)’. Insomma  la Casa Circondariale ha bisogno di urgenti interventi di manutenzione straordinaria anche se alcuni problemi, come quello dei passeggi, in particolare quello riservato ai ricoverati nel Centro Clinico, non può essere risolto in quanto è una struttura di pregio architettonico sottoposta a vincolo della Soprintendenza. Il DAP però può incidere in modo determinante garantendo ai detenuti non sardi “in trasferta nell’isola”di scontare, come ripetutamente richiesto, la pena vicino ai loro familiari e agli agenti con un incremento delle unità in modo da adeguare l’organico, il più sottostimato rispetto ai 12 Istituti dell’isola. Alla magistratura invece il compito di applicare le pene alternative. In questa lunga interminabile stagione di carcere anche per anziani ultrasettantenni e per cittadini detenuti per scontare 4-6 mesi, occorre – conclude Caligaris – fare appello al coraggio dei Magistrati e al buon senso”.  

 Cagliari, 15 novembre 2010

Con preghiera di diffusione, pubblicazione e/o lettura durante i notiziari radiotelevisivi.

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