“Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato a tornare a casa e riabbracciare la mia famiglia. Grazie di cuore per avermi ridato i miei figli”. Questo il tenore della telefonata che Jalel El Asghaa, ha fatto dalla Tunisia all’associazione “Socialismo Diritti Riforme”. Il giovane tunisino, che aveva effettuato un prolungato sciopero della fame per ottenere dalle autorità diplomatiche del suo Paese il lasciapassare per far rientro in patria in attuazione del decreto di espulsione emesso dal Magistrato di Sorveglianza quale pena alternativa alla detenzione, ha lasciato il Centro Clinico di Buoncammino. Con l’auspicato lasciapassare è stato accompagnato dagli Agenti dell’Ufficio Stranieri della Questura di Cagliari alla frontiera dove è stato imbarcato su un aereo diretto a Tunisi.

            “La scarcerazione e la telefonata di Jalel confermano – afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di “Socialismo Diritti Riforme” – la positiva conclusione di una vicenda che rischiava di avere risvolti drammatici e di creare un incidente diplomatico. Oltre al  riconoscimento del diritto ad una persona di tornare a casa dai suoi figli, è stata data esecuzione al decreto di espulsione dal territorio dello Stato italiano emesso il 14 maggio scorso “quale sanzione alternativa alla pena residua di reclusione” dal magistrato di sorveglianza del Tribunale di Modena.

Il provvedimento, inviato al Questore di Cagliari per l’esecuzione, non era stato però eseguito immediatamente in assenza del passaporto o del lasciapassare delle autorità  diplomatiche tunisine. Dopo il ripetuto intervento dell’Ufficio Stranieri della Questura di Cagliari, che ha scritto e telefonato al Consolato ed all’Ambasciata di Tunisia in Italia, un rappresentante delle autorità diplomatiche tunisine ha incontrato in carcere Jalel El Asghaa assicurandogli che in breve tempo, espletati alcuni adempimenti relativi alla sua identità, avrebbe ottenuto il lasciapassare per il rientro in patria.  

Cagliari, 8 novembre 2010