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BOSS CAMORRA JOVINE A BADU ‘E CARROS, SARDEGNA ANCORA COLONIA

21 novembre 2010 Nessun Commento

 “Nell’idea del Governo, la Sardegna è chiaramente ancora una colonia. Solo così si spiegano la progressiva desertificazione industriale e sociale nonché la crescita smisurata delle servitù militari e detentive. Adesso anche con la presenza di sempre più pericolosi boss. Mentre si tagliano le risorse per la scuola e l’assistenza si incrementano i numeri dei reclusi, con scarsi mezzi di sicurezza anche perché scarseggiano gli agenti. La presenza di Antonio Jovine a Bad’e Carros insomma è la conferma del sottosviluppo in cui è mantenuta la regione, complice l’insipienza di chi è al governo nell’isola”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, ex consigliera regionale e presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con riferimento al trasferimento nel carcere di Nuoro del boss della camorra.

            “Nella nostra isola – afferma Caligaris – aumentano considerevolmente i detenuti non sardi, mentre restano lettera morta gli impegni sottoscritti dal Ministero e dalla Regione con uno specifico protocollo d’intesa, primo fra tutti quello della territorializzazione della pena. E’ evidente che la nostra isola, a parte i paradisi artificiali della Costa Smeralda, non avrà mai un futuro se viene pensata come luogo ideale di accoglienza di detenuti terroristi, camorristi e mafiosi di primo piano”.

            “La schizofrenia del Governo e del DAP è tale che – sottolinea la presidente di SDR – i detenuti che potrebbero essere trasferiti nelle regioni dove risiedono i familiari non ottengono di ricongiungersi ai parenti neanche quando sono gravemente ammalati mentre le porte delle carceri isolane, ormai senza più un adeguato numero di agenti penitenziari, si spalancano per accogliere individui pericolosi, basti pensare ai terroristi musulmani reclusi proprio a Bad’e Carros. Senza contare poi che il clima di preoccupazione diffuso nelle carceri non attrezzate per accogliere terroristi e camorristi, genera uno stato costante di allerta impedendo qualsiasi attività e prospettiva”.

            “La Sardegna è l’unica regione italiana in cui, oltre a tre estese colonie penali con l’80% di extracomunitari, sono state previste 4 nuove carceri. Se si considerano il numero degli abitanti e i livelli di delinquenza locale appare del tutto evidente che il progetto di fondo – conclude Caligaris – è quello di non voler offrire alternative a una terra che invecchia e non sembra poter vedere un futuro”.

 Cagliari, 20 novembre 2010

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