SANITA’ PENITENZIARIA SARDA: RISOLTO PROBLEMA RESTA AMAREZZA
“La soddisfazione per il ripristino dell’assistenza sanitaria nelle carceri dell’isola é offuscata dall’amarezza per l’assurdo blocco di 20 giorni”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme l’associazione che ha assunto diverse iniziative per evitare che il braccio di ferro tra la Regione ed il Ministero di Giustizia avesse conseguenze ancora più gravi dei forti disagi subiti in circa tre settimane dai detenuti, dagli agenti della polizia penitenziaria e dagli operatori sanitari.
“Si è creata – sottolinea Caligaris – una situazione, per molti versi incomprensibile e paradossale tenendo conto che si sarebbe comunque dovuto provvedere alla spesa per garantire “un atto di civiltà” come lo ha definito l’Assessore Liori. Perché attendere le proteste e la mobilitazione dei magistrati? Di fatto si è interrotto il circuito virtuoso che deve esistere tra le Istituzioni di uno Stato democratico con specifiche responsabilità in un settore delicato come quello della salute delle persone private della libertà”.
“E’ auspicabile – conclude Caligaris – che l’Assemblea sarda approvando in tempi rapidi la norma di attuazione dello statuto, che prevede dall’1 gennaio il trasferimento delle competenze e delle funzioni in materia di sanità penitenziaria al servizio sanitario, archivi definitivamente questa brutta pagina”.
Cagliari 28 ottobre 2010
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