SANITA’ PENITENZIARIA: IN SARDEGNA COMPROMESSO DIRITTO SALUTE
“Il diritto alla salute nelle carceri della Sardegna viene compromesso, giorno dopo giorno, in seguito al braccio di ferro tra Governo e Regione sulle spese sanitarie e farmaceutiche da affrontare fino al 31 dicembre in attesa del passaggio delle competenze dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria al servizio sanitario regionale. Una situazione drammatica che rischia di avere gravi conseguenze”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritto Riforme, l’associazione a cui si sono rivolti con crescente ansia numerosi familiari e gli stessi detenuti durante i colloqui in carcere con i volontari. Forte preoccupazione anche tra gli operatori sanitari che si trovano nell’impossibilità di far fronte ad una situazione di emergenza per mancanza di fondi a disposizione.
“E’ indispensabile – sottolinea la presidente di Socialismo Diritti Riforme – un intervento straordinario e urgente del Ministero della Giustizia o della Regione per ripristinare la normalità nell’assistenza ai detenuti, in attesa di definire il passaggio di competenze e l’eventuale contenzioso. Se la Regione, responsabile di quanto sta accadendo, stante l’attuale crisi politica, non è in grado o non intende assumere un provvedimento straordinario, i fondi devono essere garantiti dal Governo attraverso il Ministero della Giustizia. In caso contrario il perdurare dell’attuale situazione configura l’interruzione di pubblico servizio e richiede un intervento della Magistratura e dei Sindaci dei Comuni interessati.
“Ad eccezione di Iglesias – conclude Caligaris – in tutti gli altri istituti i dati confermano, infatti, la compromissione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Le colonie penali di Isili, Is Arenas e Mamone, che ospitano complessivamente oltre 750 detenuti, sono prive di Guardia Medica. Nelle carceri di Nuoro, Alghero, Oristano, Macomer, Tempio Pausania e Lanusei, con circa 650 ristretti, il servizio medico non è garantito per le 24 ore. Nelle Case Circondariali di Cagliari e Sassari, dotate di Centri Clinici con 40 ricoverati ed una popolazione carceraria complessiva di 730 persone, la situazione è più grave. Sono state infatti sospese le visite specialistiche, la distribuzione dei farmaci è stata ridotta e nei prossimi giorni anche le prestazioni interne verranno limitate ai casi urgenti.
Cagliari, 5 ottobre 2010
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