Ha ottenuto gli arresti domiciliari Stefania Malu, la nonnina di 77 anni, affetta da numerosi gravi disturbi tra cui cardiopatia ipertensiva, aneurisma dell’aorta addominale, ipercolesterolemia, steatosi epatica e infezione delle vie urinarie, dichiarata incompatibile fin dal 2009, che si trovava reclusa nel carcere di Buoncammino.

“Una buona notizia – afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” – nella drammatica situazione di sovraffollamento della sezione femminile della casa circondariale cagliaritana dove con le 32 detenute c’è un bimbo di appena un mese. Determinante l’atto del Magistrato di Sorveglianza che, accogliendo le  relazioni dei medici del Centro Clinico della casa circondariale, ha disposto gli arresti domiciliari consentendo così all’anziana donna di scontare in un ambiente familiare la pena.

Stefania Malu, cagliaritana, ristretta da 22 mesi si era visto rifiutato il differimento pena presentato dal legale Stefano Piras all’inizio del 2009. Le sue condizioni si sono aggravate, avendo fatto registrare anche un inizio di demenza senile alla recente visita geriatrica nell’ospedale Santissima Trinità e una crisi epilettica.

Il caso – conclude Caligaris – riporta all’attenzione dell’opinione pubblica i gravi problemi dei detenuti anziani all’interno delle strutture carcerarie. Si tratta perlopiù di individui ultrasettantenni con patologie dovute principalmente all’età che potrebbero scontare la pena, in alcuni casi di pochi mesi, ai domiciliari o in strutture alternative come le residenze sanitarie assistite. E’ fondamentale la valutazione dei Magistrati. Ciò ridurrebbe il numero dei detenuti e renderebbe meno difficili le condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria e dei medici.

Sulla vicenda di Stefania Malu la deputata radicale Rita Bernardini, accogliendo una segnalazione di SdR, aveva presentato un’interrogazione al Ministro Angelino Alfano.

Cagliari, 15 ottobre 2010