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GIUNTA CAPPELLACCI: RICORSO A TAR IN DIFESA DIGNITA’ REGIONE

17 ottobre 2010 Nessun Commento

                                                                                                                                                                                  “Il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, aldilà dell’esito, è un segnale forte della società nei confronti di un atto discriminatorio verso le competenze e professionalità femminili della Sardegna. Disconoscendo l’emancipazione economico, sociale e culturale delle donne sarde umilia la nostra Regione. Per queste ragioni riteniamo opportuno sostenere l’iniziativa”. Lo ha detto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione culturale “Socialismo Diritti Riforme” dando l’adesione al comitato di associazioni che intende presentare al TAR Sardegna un ricorso contro la Giunta regionale in carica.

            “Per la soluzione dei gravi problemi della Sardegna – sottolinea Caligaris – è necessario il contributo delle migliori intelligenze. Ancorato a una concezione maschile dell’esercizio del potere, il sistema politico isolano, tende invece ad escludere scientemente oltre la metà delle candidature ai ruoli più importanti. Con la nuova Giunta Cappellacci, aldilà dell’apparenza, si è arrivati alla umiliazione delle capacità femminili sancendo così a priori anche il fallimento del programma di governo”.

            “Il Consiglio e ancora di più la Giunta – afferma ancora la presidente di Socialismo Diritti Riforme – sono luoghi istituzionali di rappresentanza. Non è accettabile che possano essere gestiti secondo logiche medievali, come feudi da assegnare a piacimento dal padrone di turno. Devono esprimere la realtà sociale e rispondere del loro operato alla cittadinanza. Non è quindi un problema delle donne quello evidenziato dalla Giunta di Ugo Cappellacci ma delle forze politiche e della società”.

            “A prescindere dal risultato del ricorso al TAR,  riteniamo – conclude Caligaris – che questo atto del Governatore non passerà inosservato e i cittadini sapranno esprimere, nelle opportune sedi, valutazioni in merito a questo modo di gestire la Regione. Non si tratta di dare un contentino alle donne ma individuare le soluzioni più idonee ai problemi. Una finalità oggi davvero del tutto estranea a questo Governo regionale”.

Cagliari, 15 ottobre 2010

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