Home » Senza categoria

CARCERI:TUNISINO DI NUOVO IN SCIOPERO FAME PER TORNARE IN PATRIA

31 ottobre 2010 Nessun Commento

“Non sono stati sufficienti 21 giorni di sciopero della fame ad un giovane tunisino, ricoverato nel Centro Clinico della Casa Circondariale di Cagliari, per ottenere dalle autorità diplomatiche del suo paese il lasciapassare per far rientro in patria in attuazione del decreto di espulsione emesso dal Magistrato di Sorveglianza quale pena alternativa alla detenzione. Viste inutili, con il trascorrere dei giorni, le promesse fornitegli da un funzionario del consolato ha, infatti, ripreso a rifiutare il cibo manifestando intenzioni autolesionistiche se non verrà tempestivamente rimpatriato”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, Presidente di “Socialismo Diritti Riforme” alla quale Jalel El Asghaa 30 anni ha espresso la sua disperazione per le condizioni di difficoltà in cui si trova in Tunisia la famiglia ed in particolare i figli che non possono andare a scuola.

            “Jalel El Asghaa, nato in Tunisia il 24 febbraio 1980, non riesce ad ottenere – sottolinea Caligaris – l’attuazione del decreto di espulsione dal territorio dello Stato Italiano emesso il 14 maggio scorso “quale sanzione alternativa alla pena residua di reclusione” dal magistrato di sorveglianza del Tribunale di Modena. Il provvedimento, inviato al Questore di Cagliari per l’esecuzione, non può, infatti, essere eseguito in assenza del passaporto o del lasciapassare delle autorità  diplomatiche tunisine. Dopo il ripetuto intervento dell’Ufficio Stranieri della Questura di Cagliari che ha scritto e telefonato al Consolato ed all’Ambasciata di Tunisia in  Italia, un rappresentante delle autorità diplomatiche tunisine ha incontrato in carcere Jalel El Asghaa assicurandogli che in breve tempo, espletati alcuni adempimenti relativi alla sua identità, avrebbe ottenuto il lasciapassare per il rientro in patria. Nonostante sia trascorso quasi un mese e sia stato

effettuato il confronto delle impronte tra quelle in possesso della polizia tunisina e quelle rilevate in carcere, nessuna risposta utile e’ stata però fornita alla Questura cagliaritana in modo da consentire ‘l’accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica ’. Di conseguenza l’uomo continua  a restare in stato di detenzione e rischia di rimanervi per altri sette mesi fino a scontare la pena. Solo allora potrà uscire dal carcere con l’intimazione a lasciare l’Italia. In caso di inosservanza del decreto di espulsione rischia nuovamente l’arresto e la condanna”.

            E’ auspicabile che le autorità diplomatiche tunisine, di fronte alla disperata determinazione del giovane connazionale di raggiungere la famiglia in difficoltà, rilascino al più presto – conclude la Presidente di Socialismo Diritti Riforme – il permesso sollecitato dal Ministero degli Esteri italiano interessato dalla Questura di Cagliari. Solo così potrà essere rispettata l’ordinanza emessa dal magistrato di sorveglianza e si porrà fine ad una situazione paradossale che rischia di avere risvolti gravi per la vita di un uomo.

  Cagliari, 29 ottobre 2010

Scrivi il tuo commento all'articolo

Per la pubblicazione i commenti dovranno essere approvati dalla redazione del sito.

E' possibile effettuare embed di qualsiasi oggetto multimediale o video (es. youtube-flickr) e utilizzare i seguenti tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo è un sito abilitato ai Gravatar. Per avere il tuo avatar universale registrati su Gravatar.

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.