ABBANOA: SUPERBOLLETTA SU PERDITA OCCULTA DOPO 5 ANNI A SESTU
Bolletta shock di Abbanoa a Sestu, in provincia di Cagliari. Una famiglia si è vista recapitare una fattura di quasi 5 mila euro dopo che per cinque anni ha pagato regolarmente quanto richiesto.Un disastro economico per l’utente che ha presentato reclamo e ha informato dell’accaduto l’associazione “Socialismo Diritti Riforme” convinto di avere subito un torto.
“L’atteggiamento di Abbanoa – afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di SdR – appare quanto meno bizzarro e se non verrà modificato con il ripristino all’utente dell’addebito della spesa storica rischia di creare un pericoloso precedente nei rapporti tra utenti e gestore. Non è sufficiente infatti consentire la rateizzazione quando l’importo richiesto risulta esoso e la responsabilità dell’eccessivo consumo non può essere esclusivamente addebitata all’ignaro consumatore. Abbanoa non ha infatti effettuato le letture del contatore dell’acqua per cinque anni mentre nell’unica comunicazione all’utente dello scorso giugno afferma di avere riscontrato un consumo eccessivo di risorsa idrica peraltro dispersa nel terreno. Ma se i consumi erano superiori a quelli abituali perché sono stati necessari 60 mesi per informare l’ignaro cittadino consumatore?”.
“L’imprevisto ha gettato nel panico la famiglia che – sottolinea Caligaris – ha trivellato il cortile per scoprire la causa della perdita e ha quindi effettuato a sue spese i lavori per ripristinare l’ordinario consumo. E’ vero che nel contratto tra Abbanoa e l’utente non è indicato ogni quanto tempo verranno effettuate le letture del contatore ma è altresì fuori dubbio che un cittadino, regolare nei pagamenti, dovrebbe essere considerato una risorsa per un ente gestore. Così come dovrebbe essere considerato un diritto del cittadino essere correttamente informato volta per volta sulla regolarità del suo operato. Aspettare cinque anni e imporre un salasso a una famiglia non è – conclude la presidente di SDR- sintomo di una gestione efficiente e corretta”
Cagliari, 4 ottobre 2010
Scrivi il tuo commento all'articolo