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IN PARLAMENTO CASO NONNINA DETENUTA A BUONCAMMINO

25 settembre 2010 Nessun Commento

 

                                                   

Un’interrogazione parlamentare ai Ministri della Giustizia e della Salute per verificare le condizioni di una detenuta del carcere cagliaritano di Buoncammino è stata presentata da sei deputati del PD prima firmataria l’esponente radicale Rita Bernardini. Il documento è relativo al caso di una donna di 77 anni, affetta da numerosi gravi disturbi tra cui cardiopatia ipertensiva, aneurisma dell’aorta addominale, ipercolesterolemia, steatosi epatica e infezione delle vie urinarie, dichiarata incompatibile fin dal 2009, che si trova ancora reclusa nel carcere di Buoncammino.

L’interrogazione parlamentare fa seguito alla denuncia di Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che ha incontrato nuovamente per un colloquio Stefania Malu, cagliaritana, ristretta da 20 mesi. L’anziana detenuta, che chiede insistentemente di poter scontare ai domiciliari la pena di 4 anni e 2 mesi con sentenza del giugno 2008, ha avuto nei giorni scorsi anche una crisi epilettica. Dopo che le è stato rifiutato il differimento pena all’inizio del 2009, si è aggravata avendo fatto registrare anche un inizio di demenza senile alla recente visita geriatrica nell’ospedale Santissima Trinità.

            “Stefania Malu – afferma la presidente di SdR – in più occasioni ha manifestato disagio e insofferenza alla detenzione. Arrivando perfino a rifiutare la terapia per denunciare il suo malessere. Ma finora è rimasta chiusa in cella. L’anziana donna, peraltro, terminerà di scontare la pena alla fine del 2011. E’ assurdo che nonostante sia previsto che i detenuti ultrasettantenni possano scontare la pena in strutture alternative al carcere, la donna debba permanere in stato di detenzione. E’ quindi urgente il differimento della pena peraltro nuovamente richiesto dal difensore Stefano Piras”.

            “Il caso – sottolinea Caligaris – appare particolarmente grave per l’età della donna e per le condizioni di salute definite dai Medici del Centro Diagnostico Terapeutico di Buoncammino incompatibili con la struttura carceraria”.

            Nell’interrogazione, a risposta scritta, si chiede, tra l’altro “quali provvedimenti si intendano adottare per rimuovere le gravissime anomalie in ordine a quella che appare una palese violazione dei suoi diritti fondamentali, in primis quello alla salute”.

Cagliari, 24 settembre 2010

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