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SCUOLA: SERVONO INVESTIMENTI E UNA RIFORMA SERIA

18 agosto 2010 Nessun Commento

La scuola sarda ha bisogno di una riforma seria e di investimenti regionali nella professionalità docente. E’ quello che ha fatto la Regione Autonoma della Valle d’Aosta in questi ultimi anni collocandosi così con risultati positivi ai vertici delle eccellenze nazionali. La Regione sarda invece non progetta, si adegua all’aumento del numero di studenti per classe e sostiene il principio del risparmio: taglia. Non si fanno nozze con i fichi secchi!”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”con riferimento ai risultati delle prove INVALSI 2010 che vedono i ragazzi sardi ancora una volta “penalizzati” nei risultati.

            Mentre la Valle d’Aosta, regione a statuto speciale, valorizza la scuola pubblica statale con opportune iniziative, la Sardegna – sottolinea Caligaris – taglia i finanziamenti, accorpa le scuole, umilia gli insegnanti. In questo modo non solo non si costruiscono eccellenze, ma non si offre un futuro ai giovani e all’isola. I risultati ottenuti dai ragazzi sardi sono soddisfacenti in un quadro sconfortante di abbandono di politiche orientate alla qualità.

            Prescindendo da considerazioni di merito sulla funzione delle prove INVALSI i cui risultati per la prima volta quest’anno sono stati conteggiati nella media finale attribuita dagli insegnanti agli studenti dell’ultima classe delle scuole medie di primo grado, è evidente la necessità di una caratterizzazione specifica dell’apprendimento nella nostra terra. E’ quindi assurdo proprio per questo motivo accettare passivamente una logica tesa a privare la Sardegna di una scuola pubblica statale di qualità ritenendo che chiunque possa privatamente sopperire alle mancanze con propri mezzi.

            Lo sviluppo dell’isola non può prescindere dalla valorizzazione delle sue risorse intellettuali proprio perché la crisi economica e sociale che la regione sta attraversando richiede uno investimento in nuove opportunità che solo il sapere e la creatività possono generare. E’ quindi indispensabile uno sforzo per attivare prospettive di crescita con un adeguato sostegno all’unica ricchezza di cui disponiamo: l’intelligenza delle giovani generazioni. La ripresa dell’attività legislativa del Consiglio regionale deve coincidere con una azione determinata per colmare i vuoti normativi e per rivendicare dallo Stato il necessario per dare un futuro ai giovani sardi. Ciò vale a maggior ragione per la Giunta che deve utilizzare gli strumenti di cui dispone per dare impulso alla società sottraendo i sardi dalla rassegnazione del bisogno.

Cagliari, 18 agosto 2010

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