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NUOVO TENTATO SUICIDIO A BUONCAMMINO: SDR, URGONO MISURE PREVENTIVE

25 agosto 2010 Nessun Commento

  

“Un gesto disperato che sintetizza drammaticamente la condizione di oppressione dell’esperienza detentiva. Un silenzioso grido di dolore che poteva essere letale senza la professionalità delle Agenti in servizio”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento al nuovo tentativo di suicidio messo in atto da una detenuta nigeriana nella casa circondariale cagliaritana. La giovane donna P.N., 25 anni, in stato di detenzione da circa 11 mesi, si dichiara innocente. Particolarmente provata dalla sentenza di primo grado che l’ha condannata a 6 anni di reclusione, nonostante il connazionale con cui si trovava al momento dell’arresto ne avesse dichiarato la totale estraneità. L’uomo aveva ingerito prima della partenza ovuli con quasi un chilogrammo di eroina, fatto del quale la ragazza ha sempre affermato di non essere mai stata a conoscenza. P.N. aveva già manifestato propositi autolesionisti inducendo i Medici del carcere ad assegnarle il piantonamento. La donna, presa dallo sconforto, ha ingerito una sostanza utilizzata per la pulizia delle celle. L’immediato soccorso delle agenti e della compagna ha limitato i danni. Ricoverata dapprima in gastroenterologia, ha rifiutato la lavanda gastrica. Medicata per le ustioni, si trova, priva di custodia, in osservazione nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Is Mirrionis.
“La giovane donna, che si professa innocente, è stata colta da una crisi di sconforto avendo appreso – sottolinea Caligaris – del difficile stato di salute della figlioletta che vive con una zia in Nigeria. La depressione – evidenzia la presidente di SDR – rende anche l’individuo più forte e determinato in uno stato di indifferenza nei confronti della vita. Ciò a maggior ragione quando la persona privata della libertà è convinta di essere vittima di un errore. Aldilà della buona volontà degli operatori, è evidente che una struttura detentiva per poter svolgere un capillare lavoro di prevenzione dell’autolesionismo deve poter contare su un numero adeguato di figure professionali di ogni livello. Quando invece scarseggiano le Agenti, sono insufficienti gli psicologi e gli educatori, quando le attività sono limitate purtroppo gli episodi drammatici si moltiplicano”.
P. N. nei mesi scorsi si era rivolta all’ambasciata nigeriana, ad Amnesty International e all’associazione internazionale per i Diritti Umani.
Il legale Herica Dessì ha presentato istanza per differimento pena per le condizioni di salute. Alla giovane nigeriana nelle scorse settimane erano stati negati gli arresti domiciliari.

Cagliari, 23 agosto 2010

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