L’iniziativa dei Radicali che per il secondo anno consecutivo porteranno in carcere, in  questi giorni di Ferragosto, oltre 200 tra parlamentari, consiglieri regionali di tutti i Partiti e semplici cittadini, è un esempio magistrale di impegno civile. Le visite però non bastano più. I detenuti, i loro familiari, gli operatori carcerari e gli Agenti di Polizia Penitenziaria, chiedono una svolta affinché il sistema ritorni nella legalità. L’associazione “Socialismo Diritti Riforme” sottolinea ancora una volta l’urgenza di atti concreti.

            L’ingresso massiccio negli Istituti di Pena italiani e sardi di tanti Deputati acquista un particolare peso nel giorno in cui i cattolici celebrano l’Assunta. Deve però preludere a un’azione comune, forte, in Parlamento affinché siano immediatamente assunte iniziative concrete con le norme esistenti. Innanzitutto applicare la territorializzazione della Pena e avvicinare i detenuti ai familiari. Assegnare gli ammalati e gli anziani agli arresti domiciliari o ricoverarli in residenze sanitarie assistite. Favorire l’utilizzo delle pene alternative alla detenzione offrendo reali opportunità di lavoro con costanti scambi tra carcere e società. La riabilitazione è primariamente risocializzazione e responsabilizzazione di chi ha sbagliato. Deve quindi comportare un costante rapporto con il mondo esterno al carcere dove ogni cittadino privato della libertà dovrà fare ritorno.

            Sul piano normativo occorre modificare subito la legge sull’immigrazione e rafforzare il numero di operatori penitenziari, soprattutto educatori e psicologi, e di Agenti. Umanizzare la pena significa innanzitutto conoscere i singoli detenuti, capire le difficoltà di ciascuna famiglia, sapere quale condizione ne favorisce davvero il recupero. Per questo occorrono professionalità che operino in sintonia secondo finalità ben definite. La ghettizzazione del malessere sociale, del disturbo mentale, della tossicodipendenza non genera sicurezza. Al contrario favorisce la recidiva e genera conflittualità.

            Ferragosto in carcere insomma sia davvero preludio a una svolta del sistema detentivo nel luogo principe delle riforme. Il Parlamento”. 

Cagliari, 13 agosto 2010